In Italia la ricerca paga una scarsa considerazione da parte delle istituzioni e della politica. I fondi destinati a questo settore, fondamentale per lo sviluppo del paese, sono ai minimi europei. Le strutture sono inadeguate, manca il collegamento tra la ricerca e le imprese. Ma sono soprattutto il mancato turnover e il ricorso sproporzionato al precariato gli elementi che ci fanno scendere progressivamente nelle graduatorie dei paesi più avanzati nel settore della ricerca. Si calcola che il 50% del personale impegnato nei nostri laboratori sia precario. Un elemento che rallenta ed ostacola la realizzazione dei progetti che, malgrado tutto, continuiamo a vincere e a mettere in cantiere.