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CORRUZIONE ITALIANA (02/04/2015)

  • Andato in onda:03/04/2015
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Stavolta è toccato a Massimo D’Alema per la questione dei vini. Il mese scorso a inciampare nei nastri delle intercettazioni telefoniche era stato il ministro Lupi, orologi e vestiti. Ma la storia degli ultimi anni è piena di non indagati finiti nel tritacarne della cronaca giudiziaria. Colpa della stampa? Oppure del protagonismo di alcuni magistrati, uomini anche loro, innamorati oltremisura delle prime pagine? Il dibattito è aperto. Certo è che qualcosa si muove se è vero che il vicepresidente del Csm invita i magistrati a fare “un uso accorto delle trascrizioni” e il pubblico ministero Nicola Gratteri, che presiede la commissione istituita per riscrivere la normativa antimafia, arriva ad ipotizzare il reato di “pubblicazione arbitraria di intercettazioni”. Ne parliamo con il presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati Rodolfo Sabelli e con Lirio Abbate, il giornalista dell’Espresso che per primo ha scoperchiato il calderone di Mafia Capitale.

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