La Commissione Europea mette finalmente mano all’emergenza immigrazione. Il piano Junker prevede la redistribuzione di 40 mila siriani ed eritrei approdati in Italia e in Grecia dopo il 15 di aprile. Il nostro Paese potrà smistarne in Europa 24 mila in due anni. Per poter aderire al piano, l’Italia avrà l’obbligo di identificare ogni singolo migrante sbarcato. Obbligo che vige anche oggi, ma solo sulla carta. Da domani sarà l’Europa a vigilare. La stessa Europa che impone in rimpatrio di quanti non sono e non saranno in grado di motivare le richieste d’asilo. Facile a dirsi, di meno a farsi. E’ vero, qualcosa si muove. Seppur piccolo è comunque un passo, il timore è che resti l’unico. E che i Paesi affacciati sul Mediterraneo, Italia in testa, rimangano soli nell’affrontare quello che ormai da più parti viene definito un esodo biblico. Questa sera ne parliamo con Carlotta Sami, portavoce dell’Agenzia Onu per i Migranti, e con il direttore di Panorama Giorgio Mulè.